Chi siamo-Suore di Maria della Medaglia Miracolosa

Chi siamo

                               


La nostra Congregazione,
sorta a cavallo dei secoli XIX° e XX° a Lubiana (Slovenia) venne denominata “Congregazione Suore di Maria della Medaglia Miracolosa”,
ma in forma abbreviata, siamo più comunemente conosciute e chiamate: “Suore di Maria”.

La stessa denominazione indica che nella nostra esistenza religiosa ci riferiamo particolarmente a Maria, assunta come nostro ideale modello e Protettrice.
 

Quale segno della nostra appartenenza a Lei, portiamo visibilmente sopra l’abito la “Medaglia Miracolosa”, dono della Madre Celeste che nel 1830 apparve a Parigi alla novizia -futura suora e santa- Caterina Labourè, alla quale oltre ad indicare i lineamenti da coniare, raccomandò: « Fai coniare una medaglia, secondo questo modello. Coloro che la porteranno con fede riceveranno grandi grazie ». Poiché grazie a questo segno sono avvenute conversioni e guarigioni straordinarie, questa Medaglia prese ad essere denominata” Miracolosa”.
 

 

Una delle particolarità della nostra Congregazione è quella di essere sorta in ambito sloveno.

A Lubiana nel 1879, nella casa d’accoglienza degli anziani a S. Giuseppe (attualmente casa dello studente in Vidovdanska cesta 9). la nostra fondatrice Suor Leopoldina Brandis, delle Figlie della Carità” di S.Vincenzo de Paoli, consegnò, dopo un anno di preparazione, l’abito religioso alle prime due suore della nostra Congregazione.



Quale motivo indusse la madre Leopoldina a “creare” una nuova aggregazione religiosa?

 

Madre Leopoldina Brandis                   Al crescente aumento delle suppliche dei malati e dei moribondi, bisognosi di assistenza e di cure anche notturne e giacenti più o    meno abbandonati nelle loro abitazioni, la Madre Brandis s’accorse che sentiva presso di loro di dover rispondere alla chiamata della Divina Provvidenza. Cominciò così a formare delle ragazze disposte a lasciare tutto e con materno amore, dedicarsi agli ammalati più abbandonati nelle loro case, sull’esempio dell’amore di Maria per portare ai malati l’assistenza, la cura, l’aiuto spirituale, la Misericordia Divina e la solidarietà umana.
Ma, alle religiose di quel tempo le regole istituzionali non consentivano la possibilità di una prolungata assenza dal convento. La fondatrice allora formulò alcune brevi ed essenziali regole nello spirito di S. Vincenzo de Paoli, dalle quali traspare anche una forte connotazione propriamente mariana della sua spiritualità. Le “nuove suore” così sarebbero potute restare accanto ai malati giorno e notte, anche per prolungati periodi. La gente, col passare del tempo incontrando “queste suore” lungo le strade, nelle abitazioni dei malati e negli ospedali, prese a chiamarle: “Le ragazze dei malati”. Tale denominazione le accompagnò fino al 1926. I primi 28 anni di vita l’associazione crebbe al suo interno sotto il patrocinio della Congregazione delle Figlie della Carità sorta per opera di S. Vincenzo de Paoli e di Santa Luisa de Marillac.

In seguito, il 15 marzo 1926 “Le ragazze dei malati” iniziarono una vita autonoma denominandosi: “Società delle suore di Maria della Medaglia Miracolosa” ed il 27 novembre 1940 la congregazione venne approvata e riconosciuta a livello diocesano (Diocesi di Lubiana), venendo, nel 1977 riconosciuta anche dalla Sede Apostolica. La sede della Congregazione si trova a Lubiana (Slovenia) ed è costituita dalla Superiora Generale coadiuvata da quattro consigliere.

A motivo dell’aumento numerico delle religiose e per una guida più adeguata, la Congregazione nel 1972 venne divisa in due provincie: Slovena e Croata. La sede della provincia slovena si trova a Lubiana, Mekinceva 12, e comprende le comunità sparse in Slovenia, Italia (Gorizia e Roma), Slovacchia e Ucraina.

La provincia croata, con sede a Osijek, comprende, oltre alle comunità croate e quelle presenti in Bosnia Erzegovina anche una fiorente comunità missionaria nel Benin (Africa).

 

 

 

 

 

Presenza delle “Suore di Maria” a Gorizia

 

Le prime Suore di Maria vennero a Gorizia nel 1942 su richiesta dei Fatebenefratelli ad assistere i malati nel loro Ospedale per luogodegenti di via Diaz (attuale polo Universitario dell’università di Udine).

I nomi di quelle suore sono: Sr. Hieronima, Sr. Veronica, Sr. Mediatrice e Sr. Angela.

A Suor Mediatrice venne assegnata l’assistenza dei degenti nelle corsie. A Suor Hieronima e Angela l’aiuto in cucina, mentre a Suor Veronica il servizio in guardaroba e sartoria.

 

Il 14 gennaio 1946 le suore lasciarono il servizio presso l’Ospedale dei Fatebenefratelli.

Le Suore Hieronima e Mediatrice si trasferirono nel Santuario di Montegrado presso Miren (Mirenski grad) impegnandosi nel servizio casalingo presso i missionari Lazzaristi addetti al Santuario. Suor Veronica ritornò a Lubiana, mentre suor Angela rimase a Gorizia come infermiera ad assistere il dott. Kotnik in via degli Arcadi.

Con il designamento del nuovo confine Italo-Jugoslavo tracciato nel settembre del 1947 che assegnava anche il Santuario di Merna alla Jugoslavia, Suor Angela si ritrovò sola e con notevoli sofferenze perché separata dalle consorelle in servizio dai Lazzaristi.

In soccorso, grazie a Dio, il 23 ottobre del 1948, da Lubiana venne ad assistere la mamma gravemente ammalata a Trieste Suor Giusta Dolhar, di origini triestine. Benché dopo la morte della madre la religiosa fosse intenzionata a rientrare a Lubiana, una serie di circostanze, che Suor Giusta riteneva essere segni della Divina Provvidenza, la convinsero, con il placet della Superiora Generale, a restare in Italia.

 

Il 15 agosto 1949, Suor Giusta e Suor Angela si ritrovarono insieme nel Seminario Minore Arcivescovile di Gorizia. Giunsero su preghiera delle Suore Scolastiche Francescane, per dare loro aiuto nel servizio che svolgevano nel Seminario. Così a Suor Angela venne affidata la cura del refettorio dei Seminaristi. A Suor Giusta invece il servizio di infermiera per gli alunni e di mensa per i superiori e gli insegnanti ivi residenti. Il servizio al Seminario di Suor Angela e di Suor Giusta durò fino ai primi di agosto del 1952 e venne interrotto a causa di una malattia che colpì Suor Giusta.

Con il nulla osta della Curia Arcivescovile e della Superiora Generale, le due Suore presero in città in affitto un vano nell’alloggio della signora Sbuelz, sito al 3° piano dello stabile in via Mazzini 7, con l’intenzione di dedicarsi all’assistenza dei malati a domicilio. Ancor prima di uscire dal Seminario, si presentò ad esse la signorina Caffau, chiedendo loro un impegno di assistenza a domicilio per la sua mamma ammalata. Richiesta che venne considerata una buona occasione dalle due consorelle, specie per la vicinanza della via Mazzini a via Garibaldi, luogo di domicilio dell’assistenza. Per questa assistenza si impegnò Suor Angela nel periodo da luglio 1952 fino all’inizio del 1955, quando l’assistita morì. Suor Angela era appagata dell’ottima intesa e solidale rapporto con la signorina Caffau.

 

Il 12 ottobre 1954, venne rilasciata dall’Ordinario diocesano di Gorizia: l’arcivescovo Monsig. Giacinto Ambrosi (prot. n. 2245/54) un’autorizzazione all’acquisto di una casa d’abitazione con formale intestazione di proprietà attribuita a Suor Giusta, poiché al tempo la Comunità delle Suore di Maria a Gorizia non aveva titolo per essere riconosciuta come persona giuridica. Così a novembre venne acquistata la Casa in via Cesare Cantù 4, a Gorizia.

Due anni dopo, nel 1956, venne concessa la licenza, con Decreto arcivescovile prot. n. 2271, per la costituzione di Oratorio semi-pubblico (Cappella) e per la conservazione dell’Eucarestia.

 

Il 17 ottobre 1959 venne aperta a Gorizia una nuova sede di “Noviziato” per le aspiranti alla vita religiosa nella Congregazione Suore di Maria che durò fino al 1967, quando cessò a causa di una seria malattia che colpì nuovamente suor Giusta, la responsabile dell’istituzione. Il noviziato di Gorizia, nella sua pur breve durata formò alla vita religiosa ben 11 ragazze.

In conseguenza del loro impegno, non furono pochi gli Sloveni come anche gli Italiani di Gorizia, che presero a ben volere e a stimare le suore, specie per il loro spirito di abnegazione e di disponibilità a venire incontro alle richieste locali d’assistenza infermieristica sopratutto a domicilio a Gorizia e non solo. Le richieste erano tante e non tutte si poterono assolvere.

Il consistente aumento numerico della comunità e dei servizi richiesti ed offerti, resero sempre più scomoda la residenza di via Cantù. Si cominciò dunque a pensare ad una nuova e più centrale sistemazione domiciliare.

L’occasione favorevole si presentò nel 1962, quando le suore, mettendo insieme i loro risparmi, ottenuto il ricavato della vendita dell’immobile di via Cantù e questi, uniti ai notevoli mutui a basso o nullo tasso d’interesse ottenuti presso famigliari, parenti e amici, poterono acquistare ed entrare in possesso dell’immobile in stile Liberty sito al numero 120 di Corso Italia e dove risiedono tutt’ora.

Considerata la vetustà del manufatto da rendere agibile e confacente alle esigenze abitative di una comunità religiosa in una “Casa di accoglienza” per le persone anziane, si dovette procedere a non pochi adattamenti, che comportarono spese piuttosto rilevanti. Attualmente allo spazio abitativo della comunità religiosa è abbinato uno spazio più ampio riservato all’accoglienza di persone attempate denominato: “Domus Mariae SS. Reginae”.

Il 22 agosto 1981 ci fu il riconoscimento della personalità giuridica civile della provincia Italiana delle Suore di Maria (decreto firmato dal Presidente della Repubblica Italiana onorevole Sandro Pertini); in seguito nel 1987, ci fu l’iscrizione della Comunità anche nel Registro delle: Persone giuridiche” perso il Tribunale di Gorizia.

 

Ad animare tutto con una ricca fede e dinamismo relazionale era la Superiora Suor Giusta Dolhar, di origine triestina, che ha per lunghi anni guidò e rappresentò la Comunità delle Suore di Maria della Medaglia Miracolosa in città.

I momenti più significativi la Comunità li poté vivere negli ultimi tre decenni del secolo scorso, grazie ad un bel numero di suore nella maggioranza giovani e diplomate quali infermiere e assistenti sanitarie sia a Lubiana che a Gorizia presso la Scuola-Convitto gestita dalle Suore della Provvidenza.

 

Adempiuto, negli ultimi anni, il rinnovo della casa a norma delle prescrizioni di Legge, inoltrata agli uffici di competenza la prevista documentazione, espletata la visita di verifica degli organi addetti, siamo riuscite ad ottenere (02.08.2013) da parte dell’Ufficio regionale competente, il riconoscimento di agibilità permanente della nostra Casa “Domus Mariae SS. Reginae” .

Presentemente viviamo un tempo di transizione, con una comunità appena sufficiente costituita da sette suore, rispondenti alle richieste con fede e generosità nella misura delle nostre possibilità.

In questi ultimi anni la nostra attenzione si è rivolta prevalentemente verso le ospiti anziane presenti nella casa. Le richieste di accoglienza superano di molto la nostra capacità ricettiva che prevede soli 14 posti. Ci piace poter dire che le nostre ospiti gradiscono molto la nostra vicinanza e la nostra familiarità.

Certamente, come prima proseguiamo a dare ai pazienti che le richiedono le iniezioni nell’ambulatorio di casa ed anche a domicilio, e seppur le energie fisiche stanno scemando, lo spirito è ancora vivace. Voglia il Signore aiutarci affinché la nostra casa continui ad essere uno spazio di lieta testimonianza, di fede e generosità.
    

                  

 


 

 

 

Efesini 1. 3-14

 

Benedetto si Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,

che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.

 

In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo,

per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità,

predestinandoci ad essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo,

secondo il beneplacido della sua volontà.

 

E questo a lode e gloria della sua Grazia,

che ci ha dato nel Suo Figlio diletto;

nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo Sangue,

la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua Grazia.

 

Egli l’ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza,

poiché Egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà,

secondo quanto nella sua benevolenza aveva in Lui prestabilito

per realizzarlo nella pienezza dei tempi:

il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose,

quelle del Cielo come quelle della Terra.

 

In Lui siamo stati fatti anche eredi,

essendo stati predestinati secondo il piano di Colui

che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà,

perché noi fossimo a lode della Sua Gloria,

noi, che per prima abbiamo sperato in Cristo.

 

In Lui anche voi,

dopo aver ascoltato la parola della verità,

il Vangelo della vostra Salvezza e averne in esso creduto,

avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso,

il quale è caparra della nostra eredità

in attesa della completa redenzione di coloro

che Dio si è acquistato a lode della Sua Gloria”.